L'angolo di pulcinella
un angolo tutto mio nel quale inserisco i miei lavori, le mie riflessioni, la mia napoletanita' e tanto tanto altro....
martedì 27 aprile 2010
mercoledì 31 marzo 2010
la tammurriata
LA TAMMURRIATA
In molte zone della Campania è ancora molto in voga e presenta delle varianti a seconda delle zone. Di solito si canta si si balla al suono della tammorra , anche se non di rado viene usata la fisarmonica. e il putipu' e il sisco , cioe' una specie di flauto . Coloro che ballano impugnano le castagnelle o nacchere con le quali accompagnano il ritmo cadenzato delle tammorre. I danzatori girano in senso antiorario e i loro gesti hanno un valore quasi sempre simbolico:l'uomo va incontro alla donna la quale si allontana girando (la vutata).Il canto puo' essere eseguito da uno o piu' cantatori che si alternano sillabando le varie strofe dei canti . Di solito il canto viene chiamato a fronna o a fronna e limone . Nella vecchia tammurriata non era socialmente accettato un contatto fisico tra i danzatori , ma negli ultimi tempi questa specie di tabu' è scomparso e si sta correndo il rischio di allontanarsi dalla danza tradizionale e dagli antichi codici contadini . Riassumendo possiamo dire che La tammurriata è un ballo che si esegue necessariamente in coppia, prevede varie fasi: all’inizio i danzatori eseguono dei gesti con i quali si valuta il rapporto con lo spazio ed il rapporto tra i danzatori stessi, dopodiché uno dei due assume un ruolo aggressivo, ricacciato o assecondato dall’altro. Questo momento è seguito da quello sicuramente più frenetico della danza, cioè la cosiddetta 'votata' (o rotella): il tamburo batte in uno, il cantatore cadenza su una nota molto prolungata o aggiunge dei versi più brevi ed i danzatori girano su se stessi o tra di loro.
La gestualità somatica che si riscontra nella tammurriata è tutta ritualizzata, cioè qualsiasi gesto che si compie assume un significato simbolico che può essere compreso appieno solo dagli stessi membri di quella comunità di cui la tammurriata esprime l’identità culturale. La tammurriata è il ballo contadino per eccellenza: la maggior parte dei gesti eseguiti sono tratti dal lavoro quotidiano (come ad esempio la simulazione dell’atto del vangare, seminare, etc.) oppure si tratta di gesti di imitazione degli animali, soprattutto gallinacei (il cui significato antropologico è analogo a quello riscontrabile nelle feste della Madonna delle Galline di Pagani, paese del salernitano, e della Madonna Avvocata dei Monti Lattari).
Anche famosi compositori come E.A.Mario e Giuseppe Capaldo sono autori fertili di questo genere musicale.E.A.Mario lancia la sua prima tammurriata di successo nel 1914, con il brano Tammurriata all'antica interpretata da Elvira Donnarumma, per poi ripetersi l'anno dopo con Tammurriatella. Il suo percorso continua con Tammurriata muderna, Tammurriata e 'na vota, Tammurriata a Serafina, Tammurriata appassiunata, Tammurriata a mmare per definirsi, esattamente trent'anni dopo la sua prima tammurriata di successo, con Tammurriata nera, del 1944, affidata alla genialità della cantante-attrice Vera Nandi. Anche Giuseppe Capaldo è stato un esperto del genere, cogliendo allori con i brani Tammurriata nuvella del 1917, Tammurriata cafona del 1918 e O tamburriello del 1919.
In molte zone della Campania è ancora molto in voga e presenta delle varianti a seconda delle zone. Di solito si canta si si balla al suono della tammorra , anche se non di rado viene usata la fisarmonica. e il putipu' e il sisco , cioe' una specie di flauto . Coloro che ballano impugnano le castagnelle o nacchere con le quali accompagnano il ritmo cadenzato delle tammorre. I danzatori girano in senso antiorario e i loro gesti hanno un valore quasi sempre simbolico:l'uomo va incontro alla donna la quale si allontana girando (la vutata).Il canto puo' essere eseguito da uno o piu' cantatori che si alternano sillabando le varie strofe dei canti . Di solito il canto viene chiamato a fronna o a fronna e limone . Nella vecchia tammurriata non era socialmente accettato un contatto fisico tra i danzatori , ma negli ultimi tempi questa specie di tabu' è scomparso e si sta correndo il rischio di allontanarsi dalla danza tradizionale e dagli antichi codici contadini . Riassumendo possiamo dire che La tammurriata è un ballo che si esegue necessariamente in coppia, prevede varie fasi: all’inizio i danzatori eseguono dei gesti con i quali si valuta il rapporto con lo spazio ed il rapporto tra i danzatori stessi, dopodiché uno dei due assume un ruolo aggressivo, ricacciato o assecondato dall’altro. Questo momento è seguito da quello sicuramente più frenetico della danza, cioè la cosiddetta 'votata' (o rotella): il tamburo batte in uno, il cantatore cadenza su una nota molto prolungata o aggiunge dei versi più brevi ed i danzatori girano su se stessi o tra di loro.
La gestualità somatica che si riscontra nella tammurriata è tutta ritualizzata, cioè qualsiasi gesto che si compie assume un significato simbolico che può essere compreso appieno solo dagli stessi membri di quella comunità di cui la tammurriata esprime l’identità culturale. La tammurriata è il ballo contadino per eccellenza: la maggior parte dei gesti eseguiti sono tratti dal lavoro quotidiano (come ad esempio la simulazione dell’atto del vangare, seminare, etc.) oppure si tratta di gesti di imitazione degli animali, soprattutto gallinacei (il cui significato antropologico è analogo a quello riscontrabile nelle feste della Madonna delle Galline di Pagani, paese del salernitano, e della Madonna Avvocata dei Monti Lattari).
Anche famosi compositori come E.A.Mario e Giuseppe Capaldo sono autori fertili di questo genere musicale.E.A.Mario lancia la sua prima tammurriata di successo nel 1914, con il brano Tammurriata all'antica interpretata da Elvira Donnarumma, per poi ripetersi l'anno dopo con Tammurriatella. Il suo percorso continua con Tammurriata muderna, Tammurriata e 'na vota, Tammurriata a Serafina, Tammurriata appassiunata, Tammurriata a mmare per definirsi, esattamente trent'anni dopo la sua prima tammurriata di successo, con Tammurriata nera, del 1944, affidata alla genialità della cantante-attrice Vera Nandi. Anche Giuseppe Capaldo è stato un esperto del genere, cogliendo allori con i brani Tammurriata nuvella del 1917, Tammurriata cafona del 1918 e O tamburriello del 1919.
venerdì 12 marzo 2010
calde morbidezze....x un freddo inverno....
mercoledì 3 marzo 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
giovedì 14 gennaio 2010
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